Teatro Bellini: in vetta, Andrea Giovannini e il Coro per “La rondine” di Puccini a Catania
di Marta Cutugno
“Vi trascina il Destino!… / Forse, come la rondine, / migrerete oltre il mare, / verso un chiaro paese / di sogno… Verso il sole, / verso l’Amore…”
Catania. È stata inaugurata il 16 gennaio la stagione lirica del Teatro Massimo Bellini con “La rondine” di Giacomo Puccini, presente alla prima anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un nuovo allestimento che ha visto impegnato il M° Gianluigi Gelmetticome maestro concertatore, direttore ed anche regista, con la collaborazione alla regia di Eleonora Paterniti.
La commedia lirica in tre atti su libretto di Giuseppe Adami che Puccini mai concepì come operetta ma piuttosto come opera comica– e più propriamente nell’accezione francese comique – segna una svolta non soltanto nella storia ultima del melodramma ma anche nella produzione del compositore che trova in essa occasione di matura riflessione sul personale pensiero e la poetica.
“La rondine” porta in sé grande modernità e disincanto. Mentre l’Europa è infiammata dalla guerra, Puccini ritrae la realtà parigina, frivola e alla moda, fatta di personaggi che, con fare disinvolto, si affidano alla concretezza ed alla joie di vivre del tempo. Magda ne è simbolo: donna vissuta che, come una rondine, emigra verso il vero amore sull’onda di un’illusione, per poi rinunciarvi, con dolore e lucida consapevolezza.
Nel nuovo allestimento del massimo teatro catanese le scene ed i costumi sono di Pasquale Grossi. Si apre il sipario sull’elegante salone di casa di Magda. A destra un pianoforte a coda da cui saliranno simbolicamente le note di “Chi il bel sogno di Doretta”. Divani, pouffes e sedute in damascato accolgono gli amici intorno a piccoli tavoli; la luce è soffusa e proviene da piantane, abat-jour e timide lanterne che scendono giù dal soffitto. Ringhiera e cancello dai bianchi intarsi cingono il fondo della scena ed un grande cortinaggio si impone con i suoi drappi in blu carta da zucchero. Nel secondo atto, molto gradevole è l’ambientazione “Bullier” mentre nell’atto terzo, la scena diventa minimale ma di effetto, puntando più su pochi arredi da giardino ed un efficace gioco di luci. Insoddisfacenti i costumi, in alcuni casi fuori contesto, in altri del tutto anonimi.
Gianluigi Gelmetti direttore, alla guida dell’ottima Orchestra del Teatro Bellini che è garanzia di qualità, mantiene uno stile pressoché misurato ma è nella regia che stupisce. Le sue scelte alternano il composto all’esplicito, all’allusivo senza mai cadere nell’eccesso: studiati e pregni della musicalità che più conviene ad un maestro concertatore sono gesti e spostamenti sulla scena che si colora di baci e mordibe effusioni fino a giungere all’immagine della bianca schiena della protagonista dopo l’amplesso appena consumato in apertura del terzo atto.
Sentita ovazione va al Coro del Teatro Bellini – diretto dal M° Gea Garatti Ansini – che, con la professionalità di sempre, ha assicurato una splendida performance vocale con coinvolgente e definita padronanza della scena. Instabile e non sempre generosa l’interpretazione di Patrizia Ciofi che, nel ruolo di Magda, meglio si muove tra gli accenti e le sfumature drammatiche dell’ultima parte. In Giuseppe Filianoti come Ruggero, buona la presenza scenica ed il gentil timbro, ma il tenore sembra risparmiarsi – o latitare – nel registro acuto.
Straordinario il Prunier di Andrea Giovannini, interprete di assoluta classe e massima tenuta vocale: Giovannini ha dominato eccellentemente i tre atti, donandosi interamente con un fare spigliato ed adeguatissimi colori e fraseggio. Angela Nisi è una Lisetteconvincente, di carattere e frizzante verve: momento di grazia, tra i migliori dell’intera recita è, sicuramente, il duetto Prunier-Lisette della fine del primo atto. Bene per Marco Frusoni come Rambaldo. Completano il cast Ivanna Speranza (Yvette), Katarzyna Medlarska (Bianca), Jesus Piñeiro (Gobin), Giuseppe Toia (Périchaud), Salvo Di Salvo (Crébillon), Salvo Di Salvo (un maggiordomo) e, tra questi, primeggia senza dubbio Pilar Tejero (Suzy, un cantore).
“Quando sarai guarito, te ne ricorderai… Tu ritorni alla casa tua serena…
Io riprendo il mio volo e la mia pena…”
“La rondine” – Giacomo Puccini
Teatro Massimo Bellini di Catania – recita del 21-01-2018 turno D
Giacomo Orlando Photographer