MOVIMENTA FESTIVAL: danza, musica, teatro e architettura al Parco Horcynus Orca
di Marta Cutugno
Messina. Al Parco Horcynus Orca di Capo Peloro, incantevole location in riva ai due Mari, una lodevole iniziativa all’insegna della più alta compartecipazione tra le Arti, a partire dalla poetica sublimità di quella coreutica, espressione del corpo quale naturale prolungamento dello spirito. Questo è Movimenta, Festival giunto alla sua seconda edizione e conclusosi sabato 8 settembre per una otto giorni di intensa attività dedicati all’anima ed al suo materiale contenitore. Ascolto interiore ed espressione corporea attraverso l’Arte e le sue forme, dalla danza, alla musica, alla scrittura ed all’architettura: incontri artistici, nuove sperimentazioni e contaminazioni, consumatesi su un palco piattaforma in affaccio sullo Stretto di Messina.
Il Festival Movimenta, organizzato da Centrale Mediterra per la direzione artistica di Raffaella Pollastrini e Giovanni Scarcella e la direzione musicale di Pierfrancesco Mucari, inserito nel cartellone dell’Estate Messinese, si è svolto con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti di Messina per la sezione Architettura, Parco Horcynus Orca, Centro Coreografico Nazionale Scenario Pubblico, Compagnia Roberto Zappalà (CT), Pro Loco Capo Peloro, Dams dell’Università di Messina, centro internazionale Universiteatrali, CNR Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti Eduardo Caianiello, Ircss Neurolesi. Uno spazio importante, necessario così come sarebbe auspicabile ce ne fossero molti, che ha creato ed aperto un interessante dialogo ed uno scambio costruttivo tra tutti gli artisti coinvolti, studenti e partecipanti ai workshops ed il pubblico intervenuto.
Ad inaugurare i lavori il primo giorno di settembre, “Omnia Corpora”, un testo di Roberto Zappalà – direttore artistico della Compagnia Zappalà Danza e di Scenario Pubblico, Centro Nazionale di Produzione della Danza – la cui presentazione è stata egregiamente curata e moderata dalla giornalista Vincenza Di Vita. A seguire, la Compagnia Zappalà Danza ha regalato una forte ed intensa performance dal titolo “Come le Ali”, una meditazione, un viaggio che, partendo dalle figure di Caino e Abele, ha ottimamente rappresentato una dimensione utopica della buona convivenza fondata sulla forza dei legami e dell’intima condivisone che dovrebbe sempre albergare negli “organismi animali e vegetali”. E poi la magia della vibrazione al centro dell’incontro performativo per Sound Zone di Pierfrancesco Mucari, interessante e dinamica interazione tra movimento, parola e suono insieme ad Agostina D’Alessandro e Samuel Lefeuvre (danzatori) all’attrice Cinzia Muscolino, al docente Dario Tomasello, a Pierpaolo Cimino e al presidente dell’Ordine degli Architetti Pino Falzea.
Tanto spettacolo ma anche tanta formazione per Movimenta. Di grande spessore e riscontro il workshop “Conscious release” curato dalla coreografa e performer Agostina D’Alessandro ed il “Laboratorio creativo” di Samuel Lefeuvre, protagonista dell’assolo “Monolog”, in cui il danzatore si interpone quale tramite indiscusso tra i fruitori in sala e la dimensione dell’oscuro con le sue più misteriose espressioni. In prima nazionale assoluta, con le coreografie di Agostina D’Alessandro, “Das Selbst”, uno studio sull’io e sulla sua costruzione identitaria, con Samuel Baidoo, Mathias Skole, Mathias Mancebo, Agostina D’Alessandro. E poi spazio all’improvvisazione intensiva con il workshop a cura di Judith Sanchez Ruiz che ha collaborato con Andrea Piccioni e Pierfrancesco Mucari alla realizzazione di un laboratorio di danza e musica. Con “Il ritmo della parola”, il percussionista Andrea Piccioni ha dato vita ed anima ai tamburi a cornice in rapporto ipnotico con il suo pubblico. Ad integrazione delle molte attività anche lezioni aperte a tutti di massaggio Thai Yoga con Milton Paulo e lezioni di Metodo Feldenkrais condotte da Raffaella Pollastrini. Tanto spazio ed attenzione a Movimenta Kids, la sezione del festival dedicata ai più piccoli, con laboratori di danza e body percussion, alla ricerca della perfetta sintonia tra ritmo esteriore e ritmo interiore, curata da Giorgia Di Giovanni, Mario Taviano, Milton Paulo.
Nella serata di giovedì 6, la nobile arte del Teatro ha trovato espressione in “Scena aperta”, occasione di unione partecipata tra musica, teatro e danza. Ad aprire questo spazio condiviso Mario Taviano con un momento dedicato alla percussione Argentina ed al Zapateo Afro-Peruviano, seguito dalle trascinanti movenze di Danilo Smedile accompagnato dalle musiche e dal marranzano di Pierfrancesco Mucari. Un significativo estratto da Riccardo III, suite d’un mariage, scritto e diretto da Auretta Sterrantino, ha tenuto col fiato sospeso il pubblico presente: con Michele Carvello come Riccardo III, Giulia Messina come Lady Anna, accompagnati dalle musiche originali di Filippo La Marca e Vincenzo Quadarella e l’allestimento di Valeria Mendolia. Irresistibile fascino per un estratto da Mostrocaligola di Roberto Bonaventura nella stimolante versione in prova con Pierluca Marzo, Monia Alfieri e Giuseppe Giamboi e la partecipazione dei danzatori Alessandro Sollima, Silvia Staiti, Lorenzo Covello, Costantino De Gregorio per una trasposizione dall’espressione teatrale al gesto corporeo. Nella serata conclusiva dell’8 settembre è andata in scena “Talking movement”, una performance al termine del Laboratorio musica e danza. A seguire, in prima assoluta, un omaggio alla terra che ha ospitato Movimenta, “Cariddi Rising”, frutto dell’incontro artistico tra le personalità dominanti del Festival, Judith Sánchez Ruíz (danza), Pierfrancesco Mucari (sax, marranzano, live electronics) e Andrea Piccioni (tamburi a cornice).
PH Giuseppe Contarini
In concomitanza con le attività Movimenta, un workshop tutto dedicato alla valorizzazione delle bellezze del territorio e allo sviluppo sostenibile dal titolo “Spazio Architettura”, a cura dell’Ordine degli Architetti, ha reso possibile immaginare, in veste progettuale, la riconfigurazione ed un possibile allestimento dell’area dell’ex Sea Flight. Quattro idee, quattro progetti, quattro diversi modi di sognare un luogo in disuso in una nuova veste. Il primo progetto è stato elaborato dagli architetti Martina Polimeni, Alessia Saija e dalle studentesse Alessandra Russo e Martina Molonia; il secondo è stato elaborato dagli architetti Fabrizio Ciappina, Monica Manicone, Gaetano Scarcella, Laura Zerella; la terza idea progettuale è degli architetti Alessandra Brancatelli, Domenico Staiti, Maria Siracusano, e dell’ingegnere Pietro Sturniolo, tutor gli architetti Anna Carulli presidente Inbar, Michele Palamara, la quarta proposta ad opera di Bruno Di Sarcina, studente di architettura e degli architetti Dora Bellamacina, Gianmarco Spadaro, tutor architetto Enza Pernica.
“Siamo davvero soddisfatti di questa seconda edizione – hanno detto Giovanni Scarcella e Raffaella Pollastrini – raddoppiate le presenze di pubblico rispetto allo scorso anno e Movimenta ha iniziato un dialogo con enti, associazioni, artisti del territorio. A cominciare dall’Ordine degli Architetti e poi Comune, Università, Dams, Cnr, Neurolesi. Una preziosa collaborazione è nata con il regista Roberto Bonaventura, è stata con noi la regista e drammaturga Auretta Sterrantino con la sua compagnia QA. Quasi Anonima Produzioni. La presenza di artisti internazionali e di danzatori provenienti da Sicilia, Italia ed Europa rimane la linea che contraddistingue Movimenta, per aprire Messina ad una realtà internazionale e proiettare Capo Peloro in un circuito di festival e piattaforme artistiche della scena contemporanea. Il Festival mira a crescere ancora di più per attrarre sempre nuovi artisti – hanno sottolineato i direttori artistici – il nostro impegno è quello di lavorare intensamente per la ricerca di nuovi partner e fondi, e realizzare a Messina un Festival di calibro europeo”.
“Riportare la bellezza attraverso l’architettura – come chiarito dal presidente dell’Ordine degli Architetti, Pino Falzea – la nostra vuol essere un’azione per accendere i riflettori su un luogo dimenticato. Quelli realizzati, frutto di una contaminazione anche con la musica e la danza di Movimenta, non sono progetti, sarebbe stato difficile realizzarli in soli 3 giorni. Piuttosto delle suggestioni, provocazioni, idee, input che ora abbiamo il compito di portare avanti. Partiamo da qui e ci diamo appuntamento al prossimo anno per provare a tracciare un primo bilancio”.