L’intervista a Paride Acacia, autore e regista di “Camposanto Mon Amour”, il 20 marzo in prima assoluta per Atto Unico
di Marta Cutugno
Messina, Teatro Savio. Debutta domenica prossima, 20 marzo, in prima assoluta nazionale, la commedia musicale Camposanto Mon Amour scritta e diretta da Paride Acacia e interpretata da MilenaBartolone, Gabriella Cacia, Francesca Gambino, Elvira Ghirlanda, Laura Giannone (Compagnia Efremrock). Lo spettacolo, inserito nel cartellone della rassegna “Atto Unico” della QA, QuasiAnonimaProduzioni, di Auretta Sterrantino e Vincenzo Quadarella, andrà in scena in doppia recita (ore 18:00 – ore 21:00) al Teatro Savio di Messina. Musiche inedite ed originali di Massimo Pino e Paride Acacia, coreografie di Sarah Lanza e band dal vivo: il trio Massimo Pino – Chitarre; Peppe Pullia – batteria e percussioni; Simona Vita – Piano e tastiere.
Ambientata in un cimitero comunale, la commedia vedrà quattro beccamorti ed un fantasma interrogarsi ed azzuffarsi in un catartico ed ironico percorso orientato al rinnovamento, attraverso profonde riflessioni che intrecceranno mondo dei vivi e mondo dei morti.
Dalle note di regia: “Un testo sulla fine ma anche sul risveglio, in senso fisico e metafisico: rinascere come catarsi e iniziazione. Lo scorrere inesorabile del tempo, l’inadeguatezza del vivere metropolitano, il mito dell’eterno ritorno, il sacrificio vano per i posteri, la ricerca dell’immortalità. Tutto questo visto dal punto di vista di chi vive a contatto con la morte quotidianamente”.
Una nota di presentazione del direttore artistico di ‘Atto Unico. Scene di Vita. Vite di Scena’, Auretta Sterrantino:
“Camposanto Mon Amour scommette sulle giovani leve del panorama messinese e ci mostra i risultati degli sforzi diffusi messi in campo per la formazione nella nostra città. La scelta di una commedia musicale – la prima volta per Atto Unico – con tre musicisti che accompagnano dal vivo le cinque attrici in scena, segue la linea artistica che abbiamo voluto dare alla rassegna. In questi anni, infatti, abbiamo cercato di dare spazio a spettacoli di nuova drammaturgia che mostrassero una grande attenzione verso la componente musicale e in particolare verso le musiche originali, soprattutto eseguite dal vivo”
Abbiamo chiacchierato con il regista ed autore del testo Paride Acacia (nella foto accanto) che così esordisce:
“Camposanto Mon Amour è una tragicommedia che, con punti amari di riflessione e grande profondità, mantiene sempre l’allegria abbinata ai toni ed ai ritmi della commedia brillante”
“Volevo essere brava” – da te diretto ed andato in scena con notevole riscontro di pubblico e critica pochi giorni fa alla Sala Laudamo – si ispirava liberamente a “Il corpo giusto” di Eve Ensler. Per questo nuovo lavoro hai attinto da fonti letterarie?
No, in questo caso nessuna fonte letteraria. Il testo è stato pensato e scritto interamente da me con elaborazioni in itinere e grande collaborazione da parte del cast.
In scena è prevista la presenza di una band che si esibirà dal vivo durante lo spettacolo.
Si, in generale abbiamo scelto di non lasciarci condizionare da cliché per cui l’ambientazione cimiteriale non prevede croci o rappresentazioni solite e la presenza della band vuole essere elemento ulteriore di colore e vita sulla scena. È si un cimitero, ma è un cimitero estremamente vivo.
La colonna sonora è stata scritta a quattro mani da te e da Massimo Pino che tra l’altro parteciperà allo spettacolo perché chitarrista della band. In che misura le musiche si pongono al servizio del testo?
In Camposanto Mon Amour le sole parole risultavano insufficienti rispetto agli intenti. Le canzoni sottolineano e danno sostegno drammaturgico alla narrazione, sono parte integrante dello spettacolo, funzionali e strettamente collegate al testo.
Quali generi dominano le scelte compositive attraverso cui riflessioni ed ironia trovano corrispondenza in suono?
Pur appartenendo e sentendoci molto vicini all’universo rock, io e Massimo abbiamo spostato l’asse sul più lungimirante teatro-canzone, un racconto musicale, con colori e densità tutte popolari, che non disdegna flashes pop-rock.
Dal racconto emerge che un disastro, una tragedia ambientale colpirà i protagonisti. È da collegare ad un reale avvenimento in particolare?
Sì, il riferimento specifico è all’alluvione di Giampilieri (Messina) avvenuta il 1º ottobre del 2009, che non è oggetto centrale ed esclusivo delle riflessioni testuali ma verrà menzionata in omaggio ed in ricordo delle vittime.
Appuntamento al Teatro Savio, domenica 20 marzo – doppio spettacolo ore 18:00 ed ore 21:00.
Per informazioni tel 3496852379 – attounicoteatro@gmail.com