“L’Arte, espressione di una Vita” – Mario Ampelli e Laura Faranda – Interviste
di Marta Cutugno
Messina. È stata inaugurata il 18 maggio presso lo Studio d’Arte Contemporanea Cocco in via Francesco Todaro, la mostra “Mediterranea” dell’artista Mario Ampelli. Una selezione di circa cinquanta opere pittoriche che vanno dall’acquerello su carta o su cartoncino all’acrilico su tela e al collage. Al Vernissage, abbiamo chiesto a Laura Faranda – curatrice e critica d’Arte Contemporanea che ha concretizzato il progetto espositivo Cocco in “studio d’arte” – alcune riflessioni su questa interessante esposizione : “Mario Ampelli è l’unico artista messinese in questa prima parte di programmazione espositiva di Cocco Studio d’Arte, un omaggio alla città di Messina. Cocco promuove un linguaggio artistico contemporaneo non prettamente locale, siciliano innanzitutto, ma non dimentica che nasce e si colloca in Messina e dunque, avrò il piacere di omaggiare alcuni degli artisti messinesi che, a mio avviso, si distinguono in talento, qualità e originalità. Messina è una città bistrattata ma ricca di talenti e non solo nel campo delle arti figurative ma anche nella musica e nel teatro, per esempio, ed è necessario tenerlo sempre presente“
La mostra di Ampelli presso Cocco si è aperta alla commistione tra le arti ed il lirismo di cui è intrisa ha richiamato un dialogo tra le opere in esposizione e la poesia. Ad accompagnare questi lavori pittorici di Ampelli, infatti, ci hanno pensato i componimenti poetici di Cettina Lupoi e Rosalba Galletta da anni impegnate anche in ambito didattico nella divulgazione della cultura, dell’arte e della poesia destinata ai loro discenti e più in generale a giovani e meno giovani.
“Per la prossima stagione – aggiunge Laura Faranda – la direzione da seguire sarà quella già intrapresa, si orienterà soprattutto all’arte siciliana, avremo dei palermitani in mostra ma non solo. Cercherò di alternare artisti più giovani ad artisti con maggiore esperienza ma con un linguaggio sempre fresco, originale e di qualità”.
Mario Ampelli nasce a Messina nel 1942 e qui vive e lavora. Avverte immediatamente una vocazione intima nei riguardi della pittura ed inizia a dipingere a dodici anni. Si accosta al ritratto, alle nature morte, al paesaggismo e pur mantenendosi fedele alla passione per la pittura diviene grafico pubblicitario. “Un talento messinese è indubbiamente Mario Ampelli – continua Laura Faranda – che inizia la sua attività qui a Messina, a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Ampelli fu grafico pubblicitario in un momento storico in cui i manifesti erano realizzati a mano. Questo lascia sottintendere la grande preparazione di questo artista che nel tempo è diventato maestro dell’acquerello figurativo e paesaggistico per poi giungere ad esplorare l’informale e l’Espressionismo Astratto. E, dunque, per “Mediterranea”, ho voluto selezionare insieme all’artista quelle opere che potessero realmente indagare e rappresentare tutto il suo linguaggio, dal figurativo all’informale, astratto, in acquerello, acrilico su tela o su carta e collage”.
Ampelli, che ha frequentato ed intrapreso interessanti dialoghi con artisti di rilievo come Francesco Finocchiaro, Felice Canonico, i Fratelli Zona, Francesco D’Ascola, ha sempre mantenuto uno sguardo costante alle arti figurative di tutto il mondo ed è stato protagonista di mostre personali ed antologiche su tutto il territorio nazionale. Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private alla Galleria Campioli-Monte Rotondo, al Teatro Vittorio Emanuele, al Policlinico Universitario di Messina, in alcune Chiese storiche italiane ed in collezioni private australiane. È presente in cataloghi di rilevo come Bolaffi, Ginestra, L’Elite ed Artisti del XX Secolo.
“Il mio è un espressionismo rivisitato – ci racconta Mario Ampelli – che richiama la cultura mediterranea e da qui il titolo dell’intera esposizione. Queste opere in mostra, invece, non hanno titolo per lasciare libero il fruitore di interpretare e vedere ciò che più desidera. La pittura diventa così tutto ciò che si sente ed è espressione di una vita. Per me è il frutto di un lungo percorso iniziato sessanta anni fa come si fa a scuola, dove si impara a scrivere per poi arrivare allo scarabocchio. Sempre in continua evoluzione e guai se così non fosse, sarebbe la fine”.
“Mediterranea” è visitabile nei giorni di venerdì e sabato, dalle 17.00 alle 20.00 o su appuntamento fino al 16 giugno.