“Aria Nuova in Me” – intervista a Davide Liotta e prossimi appuntamenti
di Marta Cutugno
Messina. Mostre ed esposizioni, presentazioni di libri, proiezioni di film e cortometraggi, spettacoli teatrali e musicali, corsi di lingue, workshops su tematiche sociali, artistiche e letterarie. Ma non solo. L’ARB di Messina, quest’anno, ha dato il via ad una stagione che ha proposto una quantità importante di appuntamenti ed associato musica e prosa. “Aria nuova in Me” giunge a metà della sua programmazione e prosegue tra bilanci e riflessioni. Abbiamo fatto una chiacchierata con il presidente Davide Liotta che racconta di questa avventura con alcune anticipazioni sui prossimi appuntamenti in cartellone.
Cos’è l’ARB e come è nata?
ARB è nata quattro anni fa circa, idealmente nel 2015 e l’anno dopo, a settembre 2016, si è costituita l’associazione che porta lo stesso nome. ARB è il risultato della voglia di stare insieme alla ricerca sempre di nuovi stimoli.
La saletta in via Romagnosi è diventata ormai punto di incontro per artisti ed appassionati. Quali sono state le attività proposte negli anni?
Tra le primissime occasioni ricordo alcune rappresentazioni teatrali e laboratori con Mimì Sterrantino. Partendo da lì, abbiamo lanciato tante altre iniziative che non si limitano solo all’espressione artistica, teatrale, figurativa e musicale – come le Conversazioni sul Jazz di Giovanni Renzo, per esempio – ma si è poi estesa anche alla formazione, con l’organizzazione di laboratori. Occasioni di formazione che vanno dalla drammaturgia a cura di Tino Caspanello a corsi di strumento musicale, alla sicurezza sul web. Da qualche anno abbiamo arricchito l’offerta con l’integrazione di corsi di lingua, in questo momento per esempio sono attivi corsi di cinese mandarino, di spagnolo e di arabo. Da tutte queste attività messe insieme si è generato il desiderio di porre le passioni, le inclinazioni di ciascuno a servizio e fruizione degli altri, cercando di remunerare le professionalità. Non solo, quindi, scambio e coltivazione del talento ma anche occasione per creare una dinamica, un ritorno economico che gratifichi chi ha competenze specifiche e sceglie di condividerle, superando la gratuità di cui spesso, a mio avviso, si abusa.
È di quest’anno la scelta coraggiosa di avviare una corposa stagione artistica presso il Teatro Savio che sta abbracciando sia musica che prosa con tante date ed appuntamenti.
Si, tutto è nato dalla necessità di rinnovare la proposta, offrire la possibilità di assistere a spettacoli di artisti di livello e ricevere un pubblico maggiore che la saletta di cinquanta posti in via Romagnosi non avrebbe potuto ospitare. Serviva una location più capiente, più adeguata e più consona a spettacoli teatrali e musicali. Ed è stato anche importante per noi poter ridare linfa ad un teatro storico della città di Messina come il Savio, abbiamo da subito trovato un’intesa con la gestione ed abbiamo iniziato a porre le basi per questa programmazione. Ho ricevuto l’insostituibile supporto di amici, tra questi Giovanni Renzo, Alessandro Blanco, Antonino Cicero, Tony Canto. Con loro ho avuto modo di chiacchierare e raccogliere opinioni e consigli sulla programmazione in atto.
Si è scelto di unire prosa e musica nella medesima stagione. Questo, da un punto di vista anche solo pratico e logistico, ha comportato difficoltà?
L’idea di costruire un’unica stagione che proponesse musica e prosa insieme è stata fatta per mio desiderio, per abbracciare le esigenze di tutti in un solo grande contenitore. Le difficoltà non sono state poche e, per le future esperienze, si cercherà di individuare formule diverse e più funzionali al fine di rendere maggiormente fruibile l’offerta artistica.
Uno sguardo indietro agli spettacoli già andati in scena.
Tra quelli già visti mi preme ricordare “Da dove vieni? – Terraferma, terrachiusa”. Per la prima volta in assoluto, ARB ha curato la produzione di uno spettacolo teatrale. In scena Giampiero Cicciò, Maurizio Marchetti e le musiche originali del M° Giovanni Renzo. Tre eccellenze messinesi per un progetto estremamente attuale che parla di flussi migratori, della paura che viene strumentalizzata a fini populistici, uno spettacolo che aveva un forte valore sociale, un modo per prendere una posizione. Tanti consensi anche per l’omaggio a Modugno e per l’omaggio a Pino Daniele. Senza dimenticare lo strepitoso concerto di Francesco Buzzurro. Ma anche “L’esclusa” di Pirandello e “La lupa” di Verga portati in scena dalla compagnia teatrale di Salvatore Guglielmino che ha visto anche la partecipazione delle scuole in matinée, un aspetto assolutamente da non sottovalutare per la formazione del pubblico di domani.
“Aria nuova in Me” è circa a metà della sua programmazione. Bilanci, riflessioni ed uno sguardo in avanti.
La risposta del pubblico in termini di quantità non ha sempre soddisfatto le aspettative ed abbiamo dovuto correggere il tiro in corsa per quanto concerne il numero di repliche. Tuttavia la risposta del pubblico in termini di qualità è più che soddisfacente. Chi è venuto a trovarci, chi ha partecipato agli spettacoli ha dimostrato grande entusiasmo e questo per noi è l’aspetto più importante. Provarci comunque comporta la possibilità di commettere errori che non sono mancati ma si impara via via a prendere le misure per poter fare meglio. L’entusiasmo investito a partire dalla campagna abbonamenti puntava sicuramente ad una risposta più ampia di quella effettivamente ricevuta, in quanto già il solo abbonarsi può significare dare, nel proprio piccolo, un contributo concreto. Confido nel prossimo anno ed in una partecipazione maggiore.
Quali sono gli appuntamenti futuri da non perdere, quelli su cui si punta maggiormente?
Per iniziare, domenica prossima 10 febbraio alle ore 18 andrà in scena “Frida Kahlo. Io sono una donna d’acqua”, un viaggio nella mente della pittrice messicana, spettacolo scritto da Donatella Venuti e da lei interpretato con Arcadio Lombardo, assolutamente da non perdere. In programma per il 16 febbraio abbiamo il concerto di Massimo Luca che è stato il chitarrista di Lucio Battisti, di Bertoli, di Lauzi, un grande musicista. Moltissima attesa per “Il mio nome è Caino” in cartellone il 23 e 24 marzo, interpretato da Ninni Bruschetta, artista messinese che ha scelto “Aria nuova in Me” per il suo debutto teatrale, dopo una carriera di successi come regista per il teatro ed interprete in televisione e sul grande schermo. “Il mio nome è Caino” è uno spettacolo scritto da Claudio Fava che è stato presentato qualche anno fa a RaiRadio 3 e va in scena per la prima volta. Il monologo verrà accompagnato dalle musiche originali composte ed eseguite dal vivo da Cettina Donato, pianista e compositrice straordinaria. Il 30 marzo ci sarà un concerto di Giovanni Renzo in Piano Solo ed il 31 marzo sarà la volta di “Russian & Italian Opera”, Musiche di Rossini, Bellini, Puccini, Gurilyov, Lecocq, Tchaikovsky con il soprano Anna Bulgak, Tiziano Amato al pianoforte ed il Duo Blanco Sinacori. Sono contento di presentare anche “Affabulazione” di Pier Paolo Pasolini, con adattamento e messinscena di Giovanni Boncoddo che andrà in scena il 14 aprile con la partecipazione di Tony Canto e Tonino Cannuni. E poi “Quasimodale” di Rosalba Lazzarotto, rimandato al 19 maggio, con la presentazione di alcuni inediti e di documenti video sulla vita di Quasimodo, poesia e fotogrammi in concerto per la regia di Gigi Spedale. Ma non solo, ancora tanti concerti e spettacoli da qui al 22 giugno come è possibile visionare nel nostro sito internet.