“Effetto Ellington” al Vittorio Emanuele- Omaggio al Duca del Jazz: direzione e arrangiamenti di Cettina Donato
di Marta Cutugno
-L‘ Effetto Ellington toccherà musicisti e ascoltatori…finché Ellington ci sarà. E anche dopo-
Billy Strayhorn
Vittorio Emanuele, Messina: Ieri 4 novembre, serata interamente dedicata al “Duca” con l’atteso Duke Ellington Tribute, sintesi attiva, corposamente giunta a noi negli arrangiamenti e nella direzione del Maestro Cettina Donato e nell’interpretazione dell’ Urban Fabula Trio e dell’Orchestra Sinfonica del Vittorio Emanuele. In programma, diversi tra i capolavori nati dalla collaborazione tra Ellington e Strayhorn, pianista-compositore-arrangiatore e suo più fedele collaboratore: “Take The A Train” – che inaugura una lunga serie di improvvisazioni – “It Don’t Mean A Thing“, “Caravan“, “In A Sentimental Mood” – con i suoi grandi respiri emozionali introdotti e chiusi da arpa e flauto – “Lush Life“, “Purple Gazelle“, “Such SweetThunder“, “Day Dream“. Prima del bis di “Take The A Train“, anche un “I Got Rhythm” di George Gershwin a sorpresa.
Ed è raffinata ed attiva sintesi perché le scelte del maestro Donato hanno visto incontrarsi, con il gusto a cui ci ha abituati (è, infatti, solo del giugno scorso il successo della Fantasia Rapsodica su temi di Gershwin, Leggi qui), lo stile white delle grandi orchestre e le più radicate sonorità blues. Una tela di suoni dalle mille sfumature si è materializzata nelle pagine scritte ed arrangiate per orchestra jazz e bene interpretate dall’ Orchestra Sinfonica del Vittorio che, immersa in quell’onda espressionista, e senza abbandonare compostezza, ne ha abbracciato agevolmente lo stile rendendosi protagonista anche in misure di improvvisazione pura, solistica e d’assieme. La scrittura di Cettina Donato tende a consumare e sfruttare ogni potenzialità strumentale, procedendo sicura, guardandosi intorno e raccogliendo energie per poi sguazzare tutte le volte in un finale esplosivo o sospeso, e sempre intenso: una solida unione tra il fraseggio cantabile, la sprint sweetness di matrice gershwiniana e porteriana e l’equilibrio delle parti per l’orchestra, “strumento nero“- elemento di forza nella rivoluzione del Duca – che Cettina Donato restituisce con inaudita classe.
Di altissimo livello la performance dell’ Urban Fabula Trio (Seby Burgio al pianoforte, Alberto Fidone al contrabbasso, Peppe Tringali alla batteria) in grado di reggere e dominare la scena negli interventi da formazione trio e da solisti; un esempio, l’irraggiungibile Tringalialla batteria nel preambolo a “Caravan“, con i tuoni e le esplosioni di fuoco – per poi giungere al ritmo felpato quale invito all’orchestra – che strappano applausi a scena aperta.
Tutti travolti dall’Effetto Ellington, dunque, come aveva ben detto Strayhorn, e un lungo fiume di consensi a fine concerto dopo bis: in chiusura, Cettina Donato ha ringraziato pubblicamente direttore artistico, staff e compagni di viaggio sottolineando il talento dei tre giovani siciliani Urban Fabula e le capacità e la grande versatilità dell’ottima Orchestra (che meno di un mese fa ha regalato un’incredibile Sesta di Beethoven diretta dal M Alibrando Leggi qui ): un peccato per chi ha perso questo concerto unico perché ugualmente unica era la data in cartellone.
Paolo Galletta Fotografo