Silloge | Gianni Ruscio : Proliferazioni
di Marta Cutugno
Di Gianni Ruscio e della sua poesia colpisce un libero senso, l’apertura del suo mondo ai tanti e tanti occhi all’esterno e l’immediata musicalità del verso. Se dovessi individuare una forma in musica che riuscisse a sostenere un parallelo con i versi di Ruscio, penserei ad un Concerto di Gruppo Barocco. In questa costruzione, il compositore lascia che tutti gli strumenti impiegati abbiano uguale dignità timbrica e nessuno prevalga da solista. La poesia di Gianni che, rifiuta il perimetro e viaggia in mare aperto, porta in sé diversi strumenti, tutti d’amore, ma nessuno di questi prevale mai sugli altri : il sentimento, la carne, l’empatia, la sensibilità, il piacere, la protezione, ognuno chiama e richiama l’altro come anello di una stessa catena, indistruttibile, infinita.
Scrive, Gianni Ruscio in una riflessione teorica sulla propria poetica:“Entrare nello spaziotempo poetico vuol dire essere attraversati per un breve istante da un quanto di infinite possibilità. In poche parole è come dire che fare poesia è impossibile, anzi, che la poesia stessa è impossibile. Essa in effetti spesso si trova dove non ci si aspetta che sia. Dove è assente, c’è. Dove è probabile trovarla, non è presente. In pratica ha senso parlare con lei solo se si gioca al gioco di non giocare al gioco, ha senso (se senso si può dire) parlare di lei solo se ci si affaccia al grande nulla, nel vuoto di tutte le cose, là dove pulsa la materia divina nella sua forma primordiale, e nello stesso tempo dove essa stessa è pure costante divenire”.
“Scegliere la parola da inserire nel verso, insomma, è come un gettarsi nell’esserci, come aprire uno squarcio indecidibile sulla transfinitezza del mondo, come lanciare un’occhiata di sbieco sull’infinito oltre la siepe: è un atto di decisionalità artistica, un libero arbitrio trasfigurato in anelito mistico, semovente e autotelico. Per questo motivo, per Ruscio non è possibile fisicamente né tantomeno metafisicamente conchiudere la poesia all’interno della dimensione angusta e coatta di una significazione univoca” – dalla prefazione di Sonia Caporossi.
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Impastami negli atti della mancanza
risolvimi nel non senso sii l’estetica integrale
traduci questa carne nelle orbite dei nervi nostri.
Fammi orbita stretta, che la lontananza non esista
nella cavalcata del nostro raggio. Vieni
sediamoci intorno al fuoco, Anna.
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Scogliera dalle mille e una antenna
ricalcola la pace per questo turbine
senza pausa. Sii tu la prua, la luce
intermittente, il sussulto della certezza,
baia costiera scorcio…
nel tuo ventre il mio approdo sempre.
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La chiave con cui ti apristi ai sogni miei
è nel dono futuro di aver trovato te
che ti lasciavi ricondurre
oltre i cancelli della vita
nei pressi della nostra vacuità, ormai decisa.
La chiave che hai in te è quella
che si è forgiata nel culmine
della presenza, che richiama
la sostanza della mente e lascia
che la voce echeggi nella natura di se stessa.
***
Prendimi nelle mani tue
e accuratamente disponimi. Riprenditi
la mia spada e la spina
dorsale per riportarmi
nei tessuti di Jago, concimato
dall’inizio dei semi…
… la gestazione delle mie ali
sia nella nudità delle scapole tue.
***
Sapevo che saremmo diventati due sposi. Sapevo
la discesa nell’arcobaleno
che si scuce dalla feritoia dei santi,
pensiero di menta e salsedine.
Non sapevo che saremmo volati dal letto
scrosciando a ogni parola
nel rombo dei ponti.
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Dammi una coperta per l’anima mia,
il tuo corpo come coperta io ti chiedo.
Il mio corpo è finito mentre ti cercavo
interrotto per la lunga fatica nel respiro
sfuggito alla vista dei guardiani per rincorrerti
negli amplessi dicembrini, nella corsa impazzita
sul grande raccordo della croce.
Gianni Ruscio nasce a Roma il 7 dicembre 1984, dove vive tuttora. Ama Anna, Jago, il buon cibo, l’arrampicata e la vela. Pubblica il suo primo libro di poesie nel 2008, a 23 anni. Continua la sua ricerca e nel 2011 esce il canzoniere Nostra opera è mescolare intimità per le edizioni Tempo al Libro. Nel 2014 esce Hai bussato? per le edizioni Alter Ego, con prefazione di Roberto Gigliucci. Nel 2016 pubblica con la casa editrice Ensemble Respira, che si aggiudica una menzione al Premio Lorenzo Montano XXX edizione, e vince il premio di poesia italiana indetto dall’editrice Laura Capone. Interioranna, pubblicato dalla casa editrice Algra nel 2017, è la sua quinta pubblicazione, con prefazione di Gabriella Montanari. Il libro viene premiato con segnalazione al Premio Lorenzo Montano 2017. Proliferazioni, Eretica edizioni, è la sua sesta opera edita.
(a cura di Marta Cutugno)