Arnesi Da Suono 34 – Thunder Drum: macchina sonora del tuono
di Marta Cutugno
L’Uomo e la voce dell’Universo. Quanto ed in che modo l’essere umano abbia cercato di attribuire a forze superiori e soprannaturali la voce estrema della Natura ed i suoi messaggi nascosti, sottili, determinati da quel mistero che avvolge il susseguirsi dei secoli e la stessa evoluzione umana, è storia nota a tutti, oggetto di riflessioni e dissertazioni infinite, dal ragionamento semplice alla dissertazione più filosofica. Con la rubrica ArnesiDaSuono, possiamo oggi soffermarci su uno strumento molto immediato ma interessantissimo, che si presta a molteplici impieghi e riporta alle ragioni di carattere antropologico già esposte, con un’apertura importante è caratteristica al mondo della didattica, dell’insegnamento – musicale e non solo – e dello spettacolo in generale.
Può uno strumento musicale riprodurre le sonorità di un fenomeno atmosferico? Ci riesce il Thunder Drum, detto anche Spring Drum, Thunder Tube, Tamburo a molla o Tamburo del tuono. Se consideriamo l’influenza esercitata dall’ambiente naturale esterno sull’uomo sin dai tempi primitivi e la sua necessità di dialogare, riprodurre e decifrare i messaggi ricevuti dal mondo circostante, è facile individuare le origini di questo strumento già a partire dall’antichità più remota. Inoltre, lo sguardo agli agenti atmosferici quali entità superiori in grado di condizionare la vita sulla terra è sempre stato posto al centro di studi antropologici ed etnomusicologici.
Il Thunder Drum si presenta, solitamente, con una struttura a cilindro cavo, di diverso diametro e varie lunghezze. Una delle due estremità, di solito, resta aperta per agevolare l’amplificazione e la propagazione del suono. L’altra estremità è, invece, chiusa con membrane naturali, artificiali o trasparenti. Dal suo centro parte una lunga molla metallica che costituisce il corpo vibrante dello strumento. Scuotendo ed agitando il Thunder Drum con una o due mani – che, spesso, sorreggono lo strumento grazie ad una piccola cinghia laterale – la molla entra in debole o forte vibrazione. Sulle pareti esterne dello strumento spiccano decorazioni molto colorate ed a volte propriamente caratteristiche del paese di produzione. Ma in che occasioni viene suonata la cosiddetta macchina del tuono? Sicuramente è annoverata tra gli strumenti che possono risultare utili in ambito teatrale ma negli ultimi anni è entrata a pieno titolo anche tra gli elementi forti dello strumentario didattico dedicato ai più piccoli che possono giocare di fantasia sul cattivo tempo e tutte le sue manifestazioni.
Il risultato sonoro è la riproduzione suggestiva di suoni temporaleschi. Solitamente il suonatore impugna lo strumento lateralmente grazie ad una cinghia e lo lascia oscillare, attivando il movimento della molla. Dalla maggiore o minore potenza dell’oscillazione si possono riprodurre i suoni e le vibrazioni sonore di temporali di piccola, media o grande entità. La struttura com una sola estremità aperta, tuttavia, non è l’unica che esista in commercio. Esistono alcune varianti, tra queste un originale modello con entrambe le estremità chiuse e la presenza di un foro di risonanza laterale.
Nelle foto che seguono, alcuni esempi di Thunder Drum, e prototipi di Thunder Gourd Drum, strumenti ricavati da zucche dipinte e decorate, vere e proprie opere d’arte d’impiego sonoro e musicale.