Arnesi Da Suono 32 – Bouzouki: cordofono a pizzico dal manico lungo
di Marta Cutugno
Il buzuki ( o bouzouki, in gr. μπουζούκι) è un cordofono a pizzico la cui tecnica si basa essenzialmente sulla capacità virtuosa dell’esecutore. Appartenente alla famiglia dei liuti a manico lungo, era noto nell’Antica Grecia con il nome di πανδούρα pandúra nella versione più voluminosa, πανδουρίς pandurís nella versione ridotta e τρίχορδος tríchordos in riferimento alle sue tre corde. Nonostante notizie e reperti storici siano chiaramente in favore di un considerevole impiego in età ellenica, questo strumento è rintracciabile già in età pre-ellenica e più precisamente nelle antiche civiltà egiziane ed indiane.
Come già detto il bouzouki originale nasce e si diffonde con un impianto a tre doppie corde (tríchordo – τρίχορδο); una modifica sostanziale avviene dopo la seconda metà degli anni cinquanta circa, quando l’impianto cordale raggiunge le quattro corde (tetráchordo – τετράχορδο). Le corde più alte, di solito, sono coppie di cantini, mentre le corde più basse sono coppie di ottave.
Per l’accordatura non esistono regole incontrovertibili: le più utilizzate sono certamente re-la-fa-do per il tetráchordo e re-la-re per il tríchordo ma, in generale, ogni musicista è libero di scegliere l’accordatura più consona alle proprie esigenze esecutive.
Strutturalmente il bouzouki presenta un lungo manico in ebano detto mániko (μάνικο) suddiviso in 26 tasti, ed una tavola armonica a forma di goccia in legno di abete definita kapáki (καπάκι). Secondo il livello di pregio e la quantità delle decorazioni in madreperla – fighúres(φιγούρες) – della tavola armonica, il costo dello strumento varia sensibilmente fino a raggiungere cifre importanti. La buca della tavola (ródha – ρόδα) può essere tonda, ovale e di diversa e particolare forma (così come si evince dalla foto).
La cassa armonica ( skáfos – σκάφος) molto simile a quella del mandolino, è costituita da doghe, in palissandro e noce, unite le une alle altre; dalla quantità delle doghe dipende la qualità sonora dello strumento: se, infatti, i bouzouki professionali presentano una sessantina di doghe, di converso un modello base non supera le venti.
Variante del bouzouki originale è il bouzouki irlandese (nella foto che segue), dalla cassa armonica piatta e diversa accordatura, diffusosi a partire dagli anni ’60.
Le sonorità del bouzouki accompagnano e celebrano la danza regina della tradizione greca, il sirtaki, nella famosa pellicola cinematografica del 1964, “Zorba il greco”.
(Film Zorbas dance Syrtaki,Ballo Greco Syrtaki musica Mikis Theodorakis)
In Manolis Chiotis (Salonicco 1920, Atene 1970) individuiamo il più grande suonatore bouzouki di tutti i tempi. In Italia, invece, possiamo vantare la presenza di Mauro Pagani, polistrumentista virtuoso anche al bouzuki.