Zoltán Fejérvári inaugura la stagione concertistica della Filarmonica Laudamo
di Marta Cutugno
È stata inaugurata domenica 16 ottobre, al Palacultura Antonello, la 102esima stagione concertistica della Filarmonica Laudamo. Primo appuntamento, lo strepitoso concerto solista del pianista Zoltán Fejérvári, vincitore del Gran Prix du Disque nel 2013 con il disco la “Malédiction” di Liszt e del Primo Premio al Concorso di Montreal nel 2017. Ad elevarsi da uno Steinway & Sons, le sonorità di un programma intenso nell’esecuzione poetica di Fejérvári che ha permesso ai presenti in sala di apprezzarne le molte doti interpretative. Con rara eleganza, il maestro ungherese ha eseguito tre raccolte di tre grandi romantici quali Schubert, Schumann e Chopin: composizioni che hanno in comune la predilezione per l’insieme di forme brevi e ricche di sfumature. Ad aprire il concerto i Valses Nobles op. 77 D 969 di Franz Schubert, dodici componimenti messi su partitura nel 1827 e pubblicati l’anno seguente. Nell’interpretazione dei valzer schubertiani, tutti in tonalità maggiore eccetto il n.5 in la minore, è emerso il gioco vivace dei ritmi e delle dinamiche e l’intimità delle atmosfere sognanti. Zoltán Fejérvári ha così presentato al pubblico messinese la sua grande perizia tecnica mista ad una eccezionale sensibilità. A seguire, la splendida esecuzione del Carnaval op.9, capolavoro di Robert Schumann, un insieme di ventidue pezzi brevi composti su un motivo ricorrente. Sottotitolo dell’opera è “piccole scene su quattro note”. Quattro note (la, mi bemolle, do, si) che Schumann ricavò dalla parola “Asch”, città di origine della sua amata Ernestine Von Fricken, nella corrispondenza tra note musicali e lettere dell’alfabeto. Un pezzo dopo l’altro e nel pieno controllo di quella scrittura pianistica che offre una varietà di immagini di straordinaria ricchezza timbrica e armonica, Zoltán Fejérvári ha accompagnato lo spettatore dentro questo racconto in musica, una vera e propria sfilata di maschere, situazioni e ritratti che i titoli scelti dallo stesso compositore vanno a richiamare, dai classici “Pantalone” e “Colombina”, a “Pierrot” e “Arlecchino”, a personaggi di fantasia come “Eusebio” e “Florestano”, alle appassionate “Chiarina” ed “Estrella”. Nella seconda parte del concerto, in programma i Preludi op. 28 di Chopin, raccolta di ventiquattro composizioni, una per ogni tonalità sia di modo maggiore che minore come lo erano già stati i preludi di Bach insieme alle fughe del suo Clavicembalo Ben Temperato. E nonostante la forma del preludio mantenga spesso una funzione introduttiva, anticipando brani solitamente più lunghi e articolati, ai preludi chopiniani è riconosciuta l’intensità e la potenza di una composizione indipendente che spesso contiene i tratti delle forme più navigate da Chopin, come il Notturno, lo Studio, l’Improvviso. Il pianista li restituisce come gemme dai colori brillanti e, in quei piccoli brani, ridona vita a tutto l’universo interiore del compositore polacco, dimostrando grande stile e assoluta padronanza dello strumento: ad occhi chiusi, è immerso nelle finezze, nei respiri sentimentali e nelle agilità perfette che le sue dita muovono sulla tastiera. Entusiasta il neo direttore artistico Antonino Cicero: “Sono stato su questo palco come musicista e tra il pubblico come spettatore ai concerti della Laudamo e trovarmi, oggi, alla direzione artistica dell’associazione concertistica più antica della Sicilia è una grande emozione e anche una responsabilità. Inauguriamo la stagione con una stella del pianismo internazionale, interprete raffinatissimo, tra i pupilli di András Schiff”. Il pubblico messinese ha salutato Zoltán Fejérvári con ripetuti applausi che lo hanno richiamato sul palcoscenico più e più volte, già prima della pausa tra prima e seconda parte del concerto. In bis, le dolcezze del brano “The Madonna of Frydeck” di Leoš Janáček. Si apre così la ricca stagione della Filarmonica Laudamo, in un’esplosione di emozioni per i numerosi spettatori non più soggetti a regole di distanziamento. Finalmente gli uni vicini agli altri, per fruire della buona musica nella tanto attesa normalità. Prossimo appuntamento, domenica 23 ottobre con Paolo Fresu e Dino Rubino. Il cartellone completo prevede trenta eventi fino al prossimo 7 maggio che si terranno tutti al Palacultura Antonello. Ventidue i consueti concerti domenicali e otto i concerti “Accordiacorde” del giovedì.