66° Taormina FilmFest: intervista al direttore artistico Francesco Calogero
di Marta Cutugno
Taormina. Ha preso il via sabato 11 luglio il Taormina FilmFest, lo storico festival del Cinema in terra di Sicilia conosciuto in tutto il mondo. Più di quaranta anteprime per questa 66esima edizione che vede la direzione artistica di Leo Gullotta e Francesco Calogero. Nonostante i ridotti tempi organizzativi in epoca post Covid e nel rispetto di tutte le norme di sicurezza vigenti, fino al 19 luglio il Taormina Filmfest torna in sala, vede il suo debutto in streaming, su MYmovies.it, ed è prodotto e organizzato da Videobank S.p.A. su concessione della Fondazione Taormina Arte Sicilia, sotto il patrocinio dell’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo.
L’intervista. Abbiamo incontrato il direttore artistico Francesco Calogero che non è affatto nuovo alla manifestazione di grande prestigio che da più di sessant’anni anima la perla dello Ionio: “Rientro al Festival di Taormina dopo le esperienze negli anni gloriosi in cui ho lavorato prima come membro dei CineClub di Messina che venivano invitati per organizzare delle retrospettive ai tempi di Biraghi, Anastasi e Natale, e poi nell’era Ghezzi, negli anni ‘90”. Calogero ricorda le attività di quei tempi: “Avevo già iniziato a curare il catalogo negli anni precedenti ed anche gli incontri con gli autori per cui ho avuto la possibilità di intervistare grandi ospiti del cinema. Ho visto, addirittura, nascere la Sala A che abbiamo utilizzato per girare “Visioni Private”- film del 1989 scritto e diretto da Ninni Bruschetta, Francesco Calogero e Donald Ranvaud ed ambientato al Festival del Cinema di Taormina – sfruttando proprio il fatto che non fosse pronta ed ancora rustica”.
Nel totale rispetto dei protocolli e del distanziamento secondo le disposizioni vigenti, tutti i giorni il Palazzo dei Congressi di Taormina ospita la duplice proiezione – ore 19.00 e 21.30 – del Concorso Internazionale dedicato alle anteprime, mentre, su piattaforma online, è possibile fruire di una ricca programmazione disponibile per le 24 ore ed accompagnata da strisce quotidiane di approfondimento, interventi e documenti video. “C’è questa nuova realtà di distanziamento e mascherine che indubbiamente colpisce – afferma – Ci è stato detto che la vita doveva riprendere e stiamo cercando di farlo. Abbiamo dovuto organizzare il festival in tempi non corretti e questo ha creato qualche problematica ma ce la faremo e speriamo di fare bene”. Tante le rinunce e gli adattamenti nell’organizzazione di questa edizione numero 66 che inevitabilmente risente del periodo di ripresa dopo la pandemia da Coronavirus, tanto da debuttare anche su piattaforma Online: “Questo avrebbe dovuto semplificare e sicuramente renderà le cose più semplici al pubblico, ma a noi no – riprende il direttore artistico – Occuparsi delle proiezioni online richiede ovviamente format ed accorgimenti molto diversi rispetto al film in sala. Ed è chiaro che abbiamo dovuto fare delle rinunce”. Diversi, infatti, gli appuntamenti rimandati alla prossima edizione o in altri contesti: “Era prevista una retrospettiva Visconti che sarà rimandata di un anno, ed anche la retrospettiva Classics, dedicata ai film classici taorminesi degli anni ‘50, sarà probabilmente rimandata al prossimo autunno alla Casa del Cinema. Ma, soprattutto, abbiamo rinunciato al Teatro Antico che contraddistingue il Festival di Taormina nel mondo. Mi è spesso capitato di essere alla ricerca di film nei mercati e di confrontarmi su questo: è una location estremamente conosciuta e tutti chiedono che i loro film vengano proiettati al Teatro Antico”.
Per il 66° Taormina FilmFest, dunque, abbiamo la presenza di tre sezioni competitive: a concorrere per le opere prime e seconde sono quattordici titoli, dodici produzioni nella sezione documentari ed undici produzioni indipendenti europee. In programma anche quattro eventi speciali. “Tre sono i concorsi – spiega Francesco Calogero – partendo da quello per le opere prime e seconde di tutto il mondo, segno distintivo già dall’epoca di Guglielmo Biraghi, che ha permesso a Taormina di scoprire tanti talenti, tante cinematografie, cito per esempio il cinema australiano il cui percorso di conoscenza al mondo nacque proprio da Taormina. Presente anche la sezione documentari ed un concorso riservato alle produzioni indipendenti europee, con un comitato di selezione autonomo formato da giovani under 35”.
Alla base della selezione, per quel che concerne le tematiche affrontate, trasversalmente alle categorie, emergono parecchi tratti comuni e la presenza di un bilanciato numero di registi uomini e donne: “C’è un’osservazione del mondo. Il cinema – afferma Calogero – cerca sempre di raccontare quello che accade e purtroppo, nel mondo accadono tante cose dolorose. Ci hanno colpito molto dei percorsi comuni che attraversano tante cinematografie: il tema immancabile dell’immigrazione, la fuga di madri in attesa, donne e figli che scappano da territori devastati dalla guerra, programmi di reinserimento che a volte hanno regole troppo rigide tanto da danneggiare psicologicamente le parti in causa. Che sia cinema del reale o di finzione, questo è un tema che abbiamo attenzionato parecchio: si parla di profughi ceceni, di curdi, di problematiche di integrazione come per i popoli Sami, per esempio. Storie dolorose che attraversano almeno la metà dei film, senza un piano precostituito. È stato tutto molto automatico così come per i 38 registi presenti al festival: tra questi, diciannove sono donne. Una parità assoluta scoperta casualmente, a cose fatte”.
Per le opere fuori concorso comprese in uno spazio speciale denominato “Filmmaker in Sicilia”, ricordiamo le proiezioni di “Io lo so chi siete” di Alessandro Colizzi, docufilm dedicato alla memoria di Nino e Ida Agostino, avvenuta domenica scorsa in sala A e poi “La storia vergognosa” di Nella Condorelli, imperniato sulla grande emigrazione italiana nelle Americhe del primo Novecento; e infine il film di chiusura del festival “La regola d’oro”, opera seconda di Alessandro Lunardelli, con Simone Liberati, Edoardo Pesce, Barbora Bobulova, Hadas Yaron.
Sulle scelte artistiche e sulla direzione di questo festival: “Provengo da un certo tipo di scuola ed il mio maestro, per quel che concerne la direzione di festival, è stato Enrico Ghezzi: i film sono quello che conta veramente. E non soltanto il “cosa” ma anche il “come”. Nella selezione siamo stati molto attenti anche al linguaggio cinematografico adottato dagli autori. Il mio punto di partenza era questo ed ho chiarito subito quale sarebbe stato l’indirizzo delle mie scelte e che non ero interessato ad altro tipo di direzione”. Calogero ha sottolineato, inoltre, quanto sia importante ringraziare Lino Chiechio (Direttore Generale), Maria Guardia Pappalardo (Amministratore Generale) e VideoBank Spaper il supporto e lo sforzo economico assolutamente da lodare.
“Negli ultimi anni, forse, Taormina aveva perso un po’ di vista quella che è la centralità dei film – afferma – Un luogo come questo, con il suo Teatro, si presta molto all’esteriorità, al glamour, al red carpet. Aspetti questi che, tuttavia, cannibalizzano un po’ quella che è l’idea principale di un Festival del Cinema, ovvero raccontare la realtà che viviamo attraverso i film. In Italia e nel mondo esistono molti festival, o sedicenti tali, che si preoccupano più della presenza delle star perché questo tipo di direzione può far crescere gli sponsor, perdendo però di vista la centralità dei film. Il cinema ha bisogno di tornare a questo”. E continua: “Un Festival del Cinema come quello di Taormina, con i suoi 66 anni di storia, non può perdere la sua identità culturale ed è necessario riportalo a quella dimensione”.
Parecchia attesa per i due eventi al Teatro Antico: Sabato 18 luglio, Domenico Dolce e Stefano Gabbana saranno ospiti della Regione Siciliana e del Taormina FilmFest in occasione dell’anteprima mondiale del film “Devotion”, diretto da Giuseppe Tornatore, con le musiche inedite di Ennio Morricone e prodotto da Dolce&Gabbana. Domenica 19, invece, si terrà la cerimonia di chiusura di questa edizione con la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e della band The Magic Door. Sarà Leo Gullotta ad accompagnare il pubblico in questo evento conclusivo con la premiazione dei vincitori delle tre sezioni competitive. Verranno consegnati i tradizionali premi Cariddi e Maschere di Polifemo, alla presenza della giuria internazionale e di molti ospiti tra cui Emmanuelle Seigner, Vittorio Storaro – tre volte Premio Oscar che ritirerà il Cariddi d’Oro alla Carriera – insieme a Willem Dafoe e Nikolaj Coster-Waldau, che riceveranno il tradizionale Taormina Arte Award.
Segnaliamo, inoltre, che dal 18 luglio al 18 ottobre, presso la Casa del Cinema di Taormina, verrà allestita la mostra fotografica “Le donne nel cinema” – realizzata in collaborazione con Fondazione CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia e Fondazione Taormina Arte Sicilia – con l’esposizione di immagini femminili tratte da alcuni dei film più famosi e amati della storia del cinema italiano, immagini provenienti dall’Archivio Fotografico della Cineteca Nazionale.